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Tradizioni, usi e costumi
Il rispetto delle tradizioni e della cultura locale, percepibili anche dall'uso di materiali da costruzione caratteristici, quali la pietra di Langa, il coppo piemontese, elementi importanti per splendide ristrutturazioni, si intersecano bene con le innovazioni tecnologiche finalizzate alla tutela dell'ambiente ed al risparmio energetico; ed ecco allora l'illuminazione pubblica, nonchè lampioni ad energi solare, di prossima relaizzazione un impianto a pannelli solari.
LE CASE DI LANGA
Le persone che capitano per la prima volta nelle Langhe non possono fare a meno di accorgersi, osservando i piccoli paesi, di un gran numero di abitazioni più o meno isolate con caratteristiche quasi uniche rispetto alle altre regioni contadine italiane. Sono le case di Langa, le protagoniste della vita sulle nostre colline, case che da sempre hanno dovuto lottare tra di loro per sfruttare il pendio più dolce e soleggiato per crescere. La ricerca del luogo, adatto ad ospitare la cascina, la stalla, il fienile, l'aia e tutti i servizi primari, era uno dei problemi più difficili da risolvere: essenziali erano la vicinanza all'acqua sorgiva, l'accesso agevole ai campi ed un orientamento studiato alla perfezione (casa, stalla e fienile orientati sul filo dei venti costanti che arrivano dalla montagna o dal mare, aia e cortili esposti in modo da poter sfruttare d'estate il vento ed il caldo necessari per l'essicazione di taluniprodotti agricoli, le "lobie" in grado di raccogliere anche i raggi più bassi).
La casa di Langa era ed è autonoma comprendente la stalla in grado di ospitare le bestie per il lavoro dei campi, il "gioch" per le galline, il "porti" per il ricovero degli attrezzi e del legname, il pozzo, talvolta la cantina ed il forno. Poteva dominare da sola interi versanti della collina o aggregarsi in borgate (con disposizione a schiera o a pettine, lungo un asse stradale o con sistemazione circolare al termine di una strada) garantendo una compartecipazione nai lavori agricoli (trebbiatura, vendemmia, sfogliare il grano turco) e magari una piccola cappelletta ed un motivo di incontro attorno ad una "pantalera" (che poteva anche solo essere il tetto più basso della casa).
La tipologia della casa rurale si è sviluppata in due sensi: l'edificio a pianta rettangolare dove abitazione, stalla e fienile convivono e la casa a blocchi separati. Spesso per quanto riguarda l'abitazione sono costruzionia due piani con una scala interna centrale che disimpegna i locali, il rustico invece ha un fienile sovrapposto alla stalla. Quasi sempre i casolari isolati hanno una sistemazione ad "L", talvolta ad "U" con il rustico disposto sui due lati dell'aia. Nascendo in simbiosi con il sito con il quale deve convivere, la cascina non ha potuto fare a meno di essere costruita con i materiali presenti nella zona stessa. La pietra, spesso recuperata dallo stesso dissodamento dei campi, è stata da secoli l'elemento dominante delle architetture contadine, assieme al fango utilizzato come elemento cementante nella costruzione delle case.
Pochi erano gli elementi in cotto e venivano utilizzati per rettificare gli spigoli e le aperture. Il legno veniva utilizzato per la struttura delle coperture (spesso "alla piemontese" con capriate), i solai, le "lobie", i tramezzi, le scale, le chiusure verso l'esterno. L'intonaco sui muri spesso era riservato alla sola parte civile, il colore della calce bianca o bruna spesso alternato dalle sfumature celesti del verdarame dato alle "topie" che si appoggiano alla struttura, fa risaltare la casa nel verde della natura. Ancora oggi possiamo ammirare archi a botte in mattoni, androni, soffitti a vela, splendide murature a vista che il tempo non ha alterato. Queste abitazioni sono la testimonianza della consuetudine costruttiva unica della nostra terra; sono state in parte ristrutturate e riportate all'antico vigore mantenendone le caratteristiche originali. Altre abbandonate ormai da anni ed in uno stato di assoluto degrado portano con se il ricordo del lavoro e dei "sacrifisi" tipici della gente di Langa ed in alcuni casi curiose leggende popolari che nimavano le lunghe serate invernali in veglia nelle stalle.
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